Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! Trilussa

15.8.20

VISITA AL MUSEO ETRUSCO A VITERBO

 



VITERBO, 14 AGOSTO 2020


Un viaggio alla scoperta degli Etruschi, un salto indietro nel tempo per avvicinarsi a questa affascinante civiltà. La Tuscia è uno scrigno che racchiude tantissime testimonianze etrusche, tuttavia per affacciarsi per la prima volta su questo mondo può essere utile iniziare dalla comprensione della vita quotidiana degli Etruschi. Parte proprio da qui il viaggio storico-culturale che propone il Museo Nazionale Etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo.

Incastonato nella bella cornice di piazza della Rocca espone al piano terra i reperti rinvenuti con gli scavi dell’Istituto Svedese, effettuati nei siti di San Giovenale e di Acquarossa. Particolare attenzione è rivolta alla ricostruzione della vita quotidiana degli Etruschi con la ricostruzione di edifici a grandezza naturale.

Si passa, poi, al primo piano con sezioni dedicate al centro etrusco-romano di Ferento e con la suggestiva ricostruzione della scena del teatro, decorata dalle statue delle Muse.

Nel percorso all’interno del Museo viene presentato anche il sito di Musarna, nei pressi di Viterbo. Gli studi effettuati dalla Scuola Francese hanno permesso di gettare nuova luce su di un centro etrusco dell’interno nel periodo della romanizzazione.

Il viaggio storico-culturale termina all’ultimo piano dove sono conservati i corredi funerari dei più importanti centri dell’Etruria meridionale interna. La perla del Museo si trova nell’ultima sala che custodisce un’autentica biga etrusca.





















































































































Scorci panoramici dalla terrazza del Museo su Viterbo














C.M.