Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! Trilussa

20.4.18

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE (VITERBO)





Viterbo, 20 aprile 2018

Il Museo nazionale etrusco è ospitato nella Rocca Albornoz, che si trova a Piazza della Rocca, nei pressi della Stazione Ferroviaria di Porta Fiorentina.
Al piano terra vi è una sezione sulla architettura etrusca dell'area di Viterbo compresi i pezzi archeologici recuperati a seguito degli scavi effettuati nel 1960 dall'Istituto di Studi Classici Svedese a San Giovenale e Acquarossa. Quest'ultimo, situato sul colle San Francesco vicino Ferento (protovillanoviano - . 500 aC) è stato strutturato nel periodo arcaico intorno ad un "palazzo" la cui terrecotte architettoniche sono attualmente conservati nella Rocca Albornoz (vii e il vi ° secolo), dove sono inseriti in una ricostruzione di case etrusche arcaiche. Gli oggetti e le terrecotte che decoravano le case e il tempio ricostruiti all'interno del museo, così come i reperti di mobili e di utensili di tutti i giorni, hanno contribuito a far comprendere gli ambienti interni ed esterni al di fuori delle aree archeologiche in cui sono state ritrovate.



































































Il primo piano è dedicato ai centri etruschi di Musarna, con il famoso mosaico con iscrizione in alfabeto etrusco scoperto nelle terme, e Ferento per la sua "fase romana" con il suo ciclo di statue composto da otto muse e una copia del Pothos di Scopas che ornavano il teatro, risalente all'anno 150 circa, precedentemente conservato a Firenze.















































Il secondo piano è in fase di ristrutturazione per l'esposizione di reperti archeologici dell'Etruria meridionale, di esposizione di materiali provenienti dalla zona delle necropoli rupestri e dell'area del lago di Bolsena.

Una sezione speciale è dedicata alla Tomba della Biga, scoperta a Ischia di Castro con tutto il suo corredo funerario, tra cui una Biga.




















La visita al museo è terminata, una bellissima esperienza di cultura, devo ringraziare 
una Signora (di cui non conosco il nome) ma che mi ha accolto in questo museo illustrandomi i vari percorsi con assoluta professionalità e competenza, e nel mio caso particolare anche con molta pazienza.

C.M.