20.4.18

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE (VITERBO)





Viterbo, 20 aprile 2018

Il Museo nazionale etrusco è ospitato nella Rocca Albornoz, che si trova a Piazza della Rocca, nei pressi della Stazione Ferroviaria di Porta Fiorentina.
Al piano terra vi è una sezione sulla architettura etrusca dell'area di Viterbo compresi i pezzi archeologici recuperati a seguito degli scavi effettuati nel 1960 dall'Istituto di Studi Classici Svedese a San Giovenale e Acquarossa. Quest'ultimo, situato sul colle San Francesco vicino Ferento (protovillanoviano - . 500 aC) è stato strutturato nel periodo arcaico intorno ad un "palazzo" la cui terrecotte architettoniche sono attualmente conservati nella Rocca Albornoz (vii e il vi ° secolo), dove sono inseriti in una ricostruzione di case etrusche arcaiche. Gli oggetti e le terrecotte che decoravano le case e il tempio ricostruiti all'interno del museo, così come i reperti di mobili e di utensili di tutti i giorni, hanno contribuito a far comprendere gli ambienti interni ed esterni al di fuori delle aree archeologiche in cui sono state ritrovate.



































































Il primo piano è dedicato ai centri etruschi di Musarna, con il famoso mosaico con iscrizione in alfabeto etrusco scoperto nelle terme, e Ferento per la sua "fase romana" con il suo ciclo di statue composto da otto muse e una copia del Pothos di Scopas che ornavano il teatro, risalente all'anno 150 circa, precedentemente conservato a Firenze.















































Il secondo piano è in fase di ristrutturazione per l'esposizione di reperti archeologici dell'Etruria meridionale, di esposizione di materiali provenienti dalla zona delle necropoli rupestri e dell'area del lago di Bolsena.

Una sezione speciale è dedicata alla Tomba della Biga, scoperta a Ischia di Castro con tutto il suo corredo funerario, tra cui una Biga.




















La visita al museo è terminata, una bellissima esperienza di cultura, devo ringraziare 
una Signora (di cui non conosco il nome) ma che mi ha accolto in questo museo illustrandomi i vari percorsi con assoluta professionalità e competenza, e nel mio caso particolare anche con molta pazienza.

C.M.