Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! Trilussa

28.3.20

LA QUARANTENA DEL COVID 19 (3° PARTE)


Montefiascone, 28 marzo 2020

Tutto premesso nella 1° e 2° parte questa volta ho scelto una Bellissima Chiesa situata a Roma nel Rione Regolo in Via dei Banchi Vecchi,12.


CHIESA SANTA LUCIA DEL GONFALONE

Nel XIV secolo la chiesa era chiamata Santa Lucia nuova, come è attestato da alcuni documenti del 1352 e del 1371, per distinguerla dalla chiesa di Santa Lucia vecchia, presso il Tevere (vedi l'Oratorio del Gonfalone). Ma quella denominazione era contemporanea con quella di Santa Lucia in Pescivoli, oppure della chiavica. L'Armellini ritiene che la chiesa possa risalire alla fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Essa fu poi riedificata nel 1511 ed affidata all'Arciconfraternita del Gonfalone; subì successivi restauri nel 1603, nel 1764 ad opera di Marco David e nel 1866. Fu in quest'ultima occasione che Francesco Azzurri decorò il suo interno.
















C-M-

LA QUARANTENA DEL COVID 19 (2° PARTE)


Montefiascone, 28 marzo 2020

Premesso tutto il discorso fatto per la 1° parte, in questo post voglio inserire foto scattate sempre a Roma in data 20 maggio 2009 nella Chiesa di Piazza S. Salvatore in Lauro e dintorni.


La chiesa di San Salvatore in Lauro è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato nell'omonima piazza nel rione Ponte.
La chiesa deve il nome, secondo la tradizione, ad un boschetto di lauri che esisteva nelle vicinanze, ed è citata come Salvatori de Lauro nel Catalogo di Cencio Camerario del 1192, con una rendita presbiteriale di 6 denari.
Annesso alla chiesa fu fatto costruire dal cardinale Latino Orsini, nel XV secolo, un convento di San Giorgio, affidato ai Canonici Regolari di San Giorgio in Alga.
La chiesa originale, che papa Sisto V aveva eretto in titolo cardinalizio nel 1587, andò però distrutta in un incendio (che lasciò intatto il convento), nel 1591. Il titolo fu soppresso da papa Clemente X Altieri nel 1670, ma già nel 1668 il complesso era passato in proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni, al quale ancora appartiene. Oggi la chiesa è ritornata (dal 2007) titolo cardinalizio, mentre il complesso monastico ed il suo chiostro rinascimentale sono sede di mostre e manifestazioni culturali, oltre che dell'attività del Sodalizio.
Il 1º aprile 2009 la chiesa ha ricevuto in dono una reliquia di papa Pio IX, cui è stato posto un busto in marmo.












 La Fontanella per cani

Il Rinascimentale Chiostro interno























Girovagando nel centro di Roma





















C.M.