Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! Trilussa

31.5.20

VILLA TORLONIA ROMA

Montefiascone, 31 maggio 2020

Visto la situazione pandemia che ha colpito il Globo terrestre, non rimane altro che andare a cercare nel mio archivio vecchie foto scattate in tempi non sospetti, e queste che propongo sono relative al 2007 quando comprai la mia prima macchina fotografica digitale una Canon Power Shot A75, che a quei tempi mi sembrava di possedere il massimo della libidine perchè faceva anche dei video, poi nell'arco di mesi cominciarono ad uscire anche le prime digitali Reflex.
Le foto che seguono si riferiscono a VILLA TORLONIA, è una villa di Roma già a quei tempi pubblica che si affaccia su Via Nomentana la sua fama principale è dovuta al fatto che essa fu la residenza privata di Benito Mussolini, quindi nonostante le mie vedute politiche decisi di andarla a visitare.


Questa è la facciata principale che si può vedere dall'esterno.












 Questi sono gli altri lati esterni e la parte posteriore della villa che contiene anche un bel laghetto














ESTERNI DELLA VILLA























Questi invece sono gli interni del Museo






























Uscendo dal Museo sono andato a vedere la famosa CASINA DELLE CIVETTE, dove si trovava una volta la Capanna Svizzera che voluta da Alessandro Torlonia fu costruita nel 1840 da Giuseppe Jappelli, che fu poi modificata nel 1908 dall'Architetto Enrico Gennari in un villaggio medioevale.
Nel 1914 fu modificata con vetrate che raffiguravano due civette da Dulio Cambellotti, da cui poi prese il nome di Villino delle civette.








































C.M.