Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! Trilussa

28.7.17

ROCCA MONALDESCHI DELLA CERVARA


Bolsena, 27 luglio 2017

Rocca Monaldeschi è un’affascinante testimonianza del passato che accomuna Bolsena con tanti altri piccoli borghi e comuni italiani ricchi di cultura, arte e storia. Fu edificata nel 1156, su volontà di Papa Adriano IV, preoccupato per i comuni della Via Cassia minacciati da Federico Barbarossa, dunque vanta una storia millenaria, in cui le vicende militari si intrecciano a quelle politiche, nel 1375 i Monaldeschi convinsero gli abitanti a ribellarsi a Papa Gregorio XI, che come risposta alla provocazione, fece saccheggiare la città.
























L'ACQUARIO

L’acquario di Bolsena è l’unica struttura di questo tipo a gestione completamente pubblica in Italia; realizzato dall’Assessorato Ambiente della Provincia di Viterbo con la collaborazione del Comune di Bolsena e del Museo Territoriale del Lago di Bolsena, unisce un’idea originale alle ricchezze che il territorio della Provincia possiede.
La sede inoltre valorizza la storia, il paesaggio e la modernità: l’imponente rocca del castello Monaldeschi della Cervara di Bolsena che da secoli domina il lago. 
La visita all’acquario rappresenta un’esperienza unica per scoprire mondi e specie animali sconosciute, attraverso habitat  ricreati perfettamente grazie ad una tecnologia moderna e sofisticata. 











MUSEO TERRITORIALE

Il Museo territoriale del lago di Bolsena, ospitato nella medievale Rocca Monaldeschi della Cervara e nel contiguo omonimo Palazzo, è stato inaugurato il 5 maggio del 1991. Si articola in varie sezioni che spaziano dalla formazione del territorio alle più antiche fasi dello sviluppo umano, dalla protostoria ai periodi etrusco e romano, dal Medioevo al Rinascimento. La sezione dedicata all'ecosistema lacustre, con cui si concludeva il percorso museografico. Inserito fin dalla sua inaugurazione nell'Organizzazione Museale Regionale(O.M.R.), il museo è stato anche insignito dalla Regione Lazio del Premio Marchio di Qualità. Dal 2000 il Comune di Bolsena  svolge il ruolo di capofila del Sistema museale del lago di Bolsena, con l’incarico di curarne gli aspetti amministrativi, tramite il proprio Ufficio Cultura, mentre alla direzione del Museo territoriale è stato affidato pro-tempore (allo stato attuale per il quarto quinquennio consecutivo) il coordinamento dell’attività scientifica, condivisa progettualmente ed esecutivamente tra i musei dell'area sistemica e, attraverso interventi mirati e sostenuti finanziariamente dalla Regione Lazio, diretta soprattutto agli ambiti della promozione del territorio, della ricerca, dell'editoria (scientifica e divulgativa) e della didattica.



















C.M.

13.7.17


Viterbo 12 luglio 2017

OMBRE FESTIVAL

Evento organizzato dall'ASSOCIAZIONE CULTURALE MARIANO ROMITI Che nasce a Viterbo nel luglio 2011 per volontà di un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato.
Questa sera in Piazza del Plebiscito si è tenuto un incontro con Paolo Siani direttore del'UOC Pediatrica AORN Santobono Pausilipon, presidente della Fondazione Polis e Paolo Miggiano autore di  Ali Spezzate.
Annalisa Durante, Morire a Forcella a quattordici anni.
Ha presentato l'evento l'Avvocato Elisa Fornaro e la giornalista Laura Ciulli. 

Il 23 settembre del 1985 il fratello Giancarlo Siani, giornalista corrispondente per il Mattino a Torre annunziata, viene ucciso per quello che scriveva. Con coraggio e determinazione aveva indagato sulla camorra scoprendo il perverso intreccio tra camorra, politica e criminalità.
Per anni Paolo Siani si è battuto affinchè il fratello potesse avere giustizia,e si impegno' in ambito civile contro la criminalità e nel 2008 venne chiamato a dirigere la Fondazione Polis, per le vittime innocenti di criminalità e i beni confiscati della Regione Campania.

 LA MACCHINA DI GIANCARLO SIANI  nella quale venne ucciso


 La presentazione del libro







 
































C.M.